Con un nuovo Avviso pubblico da 70 milioni di euro, Province, Città metropolitane e Liberi…
Concorrenza: La Corte di Giustizia conferma il divieto del progetto di concentrazione tra Thyssenkrupp e Tata Steel

La Corte di giustizia dell’Unione europea ha confermato la decisione della Commissione europea che vieta la fusione tra Thyssenkrupp, gruppo industriale tedesco, e Tata Steel, società con sede in India. La Corte ha inoltre confermato la sentenza del Tribunale del 22 giugno 2022, respingendo l’impugnazione presentata da Thyssenkrupp.
Le due società, attive nella produzione e fornitura di prodotti di acciaio piatto al carbonio e di acciaio magnetico, avevano notificato nel settembre 2018 alla Commissione il loro progetto di acquisire il controllo congiunto di una nuova impresa comune. Questa operazione avrebbe riguardato principalmente prodotti in acciaio destinati all’imballaggio e prodotti in acciaio zincato a caldo per il settore automobilistico.
Dopo un’indagine approfondita, che ha incluso consultazioni con concorrenti e clienti, la Commissione ha stabilito, l’11 giugno 2019, che la fusione sarebbe stata incompatibile con il mercato interno e lo Spazio economico europeo (SEE). Thyssenkrupp ha quindi presentato un ricorso di annullamento al Tribunale dell’Unione europea, che nel giugno 2022 ha confermato la decisione della Commissione.
In seguito alla sentenza del Tribunale, Thyssenkrupp ha presentato un’impugnazione alla Corte di giustizia, basata su cinque motivi. Tra questi, la società ha contestato la definizione dei mercati rilevanti, il livello di prova applicabile, e l’interpretazione delle nozioni di “importante forza concorrenziale” e “concorrenti diretti”. La Corte, tuttavia, ha respinto tutte le argomentazioni e ha confermato in pieno sia la sentenza del Tribunale che la decisione della Commissione.
Con questa sentenza, la fusione tra Thyssenkrupp e Tata Steel resta vietata, in linea con la volontà di garantire il mantenimento di una concorrenza leale nel mercato europeo dell’acciaio.
Approfondimenti: