Agostino Clemente è avvocato, socio dello studio Ughi e Nunziante e docente di Diritto Industriale presso…
Commissione Europea: ispezioni a sorpresa nel settore delle bevande analcoliche e richiesta di informazioni nel settore della cura personale

La Commissione Europea ha avviato ispezioni non annunciate presso le sedi di aziende attive nel settore delle bevande analcoliche in diversi Stati membri. Parallelamente, ha inviato una richiesta formale di informazioni a un’azienda operante nel settore della cura personale.
L’indagine è volta a verificare possibili violazioni delle norme antitrust dell’UE, in particolare il divieto di cartelli, pratiche restrittive della concorrenza e abuso di posizione dominante, come stabilito dagli articoli 101 e 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. L’attenzione della Commissione si concentra su possibili restrizioni al commercio di beni all’interno del Mercato Unico e su pratiche di segmentazione del mercato, che potrebbero essere ancora in corso e coinvolgere più Stati membri.
Le ispezioni si svolgono con la collaborazione delle autorità nazionali garanti della concorrenza.
Le ispezioni a sorpresa rappresentano un primo passo investigativo per accertare eventuali pratiche anticoncorrenziali. Il loro avvio non implica che le aziende coinvolte siano colpevoli, né anticipa l’esito dell’indagine. La Commissione garantisce il rispetto dei diritti di difesa delle imprese, inclusa la possibilità di essere ascoltate nel corso della procedura.
Oltre alle ispezioni, la Commissione può raccogliere informazioni attraverso richieste formali, a cui le aziende sono obbligate a rispondere entro i termini stabiliti.
Non esiste un termine legale fisso per concludere le indagini, la cui durata dipende dalla complessità del caso, dalla cooperazione delle imprese coinvolte e dall’esercizio dei loro diritti di difesa.
Infine, nell’ambito del programma di clemenza della Commissione, le aziende coinvolte in cartelli segreti possono ottenere l’immunità o una riduzione delle sanzioni in cambio della collaborazione con l’indagine. È inoltre possibile segnalare comportamenti anticoncorrenziali in forma anonima tramite il sistema di whistleblowing della Commissione.
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