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Risparmiatori risarciti: i risultati dell’Arbitro per le controversie finanziarie nel 2024

Dal 2017, l’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) ha risarcito risparmiatori per un totale di 165 milioni di euro, con una media di 20,6 milioni annui. Questo dato è uno degli aspetti principali della Relazione annuale dell’Acf per il 2024, presentata oggi in Consob a Roma da Gianpaolo Eduardo Barbuzzi, Presidente dell’Arbitro.
Dall’inizio della sua attività, circa 12.000 risparmiatori hanno scelto di rivolgersi all’Arbitro per la risoluzione stragiudiziale delle controversie con gli intermediari. Un dato che emerge dalla Relazione è la crescita del valore medio delle richieste di risarcimento, che ha raggiunto un record di oltre 70.000 euro per istanza.
Nonostante la piena gratuità dei ricorsi, nel 2024 si è registrato un aumento del 68,2% di risparmiatori che hanno preferito essere assistiti da un legale, rispetto al 60% nel 2023.
Nel corso degli anni, l’Arbitro ha accolto, in media, il 63% dei ricorsi presentati. Tuttavia, nel 2024, questo dato è sceso al 49,7%, con un calo anche dell’importo medio dei rimborsi, passato da 13,3 milioni di euro a 9,4 milioni. Il numero dei ricorsi è rimasto stabile nel 2024 (961), ma è stato dimezzato rispetto al picco di quasi 2.000 ricorsi registrati nel 2017 e nel 2018, segno che la fase emergenziale legata agli episodi di “risparmio tradito” causati dalle crisi bancarie si sta concludendo. Di conseguenza, il ruolo dell’Arbitro sta evolvendo verso una funzione più stabile e ordinaria.
Resta comunque molto alto il tasso di esecuzione volontaria delle decisioni dell’Acf, pari al 92,5%, nonostante le pronunce non abbiano carattere di cogenza. Inoltre, si è registrato un incremento del 44,4% dei casi di estinzione anticipata dei procedimenti grazie ad accordi tra le parti, passando da 124 nel 2023 a 179 nel 2024.