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Audiovisivo in Europa: crescono le piattaforme OTT, ma gli operatori audiovisivi tradizionali mantengono una posizione centrale

Secondo il rapporto 2023 dell’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo, le prime 100 aziende attive nel settore audiovisivo in Europa hanno registrato un aumento complessivo del 30% dei ricavi operativi rispetto al 2016, con un peso crescente dei cosiddetti “pure OTT”, ovvero le piattaforme native digitali che offrono contenuti esclusivamente online.
Tra le realtà più rilevanti figurano Comcast, ancora prima per quota di ricavi nel mercato audiovisivo europeo (10%), e le piattaforme Netflix e YouTube, che insieme hanno eguagliato tale percentuale, evidenziando la rilevanza ormai strutturale degli attori non tradizionali nel panorama AV europeo.
Le aziende audiovisive europee rappresentano circa il 59% dei ricavi complessivi dei primi 100 operatori, in calo di 8 punti percentuali rispetto al 2016. Questa contrazione è riconducibile in larga parte all’espansione dei colossi statunitensi, che detengono l’88% dei ricavi nel comparto non tradizionale (cioè SVOD e pubblicità online) e continuano a investire in modelli di business a copertura paneuropea.
Nonostante ciò, i broadcaster e i telco europei detengono ancora la maggioranza relativa del mercato tradizionale, in particolare nei segmenti della pay-TV e della pubblicità televisiva, dove insieme rappresentano il 74% dei ricavi. La pay-TV, ad esempio, rimane dominata da operatori con forte presenza nazionale o multi-paese come Deutsche Telekom, Orange, Vodafone, Canal+ e Sky (quest’ultima controllata da Comcast).
Nel settore dello SVOD, invece, il dominio statunitense è netto: Netflix ha incassato da solo quasi il 40% dei ricavi, e i primi dieci operatori sono in larga parte controllati da aziende statunitensi. Le piattaforme europee sono presenti con quote modeste: solo Viaplay, RTL, Canal+, Timvision, ITV e Telia hanno superato lo 0,5% ciascuna del totale dei ricavi.
In ambito pubblicitario, la situazione si biforca. Il mercato tradizionale della pubblicità televisiva è ancora fortemente europeo, con l’85% dei ricavi nelle mani di broadcaster del continente. Al contrario, il segmento OTT advertising (pubblicità online in contenuti AV) è quasi interamente dominato da VSP (Video Sharing Platforms) come YouTube, Meta e TikTok, che insieme raccolgono la quasi totalità delle entrate.
Il report dedica inoltre ampio spazio alle operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni) nel biennio 2023-2024. Tra le principali, si segnalano le acquisizioni di Vodafone Italia da parte di Swisscom, quella di Bray Film Studios nel Regno Unito da parte di Amazon, e numerosi movimenti di Canal+, tra cui l’acquisto della divisione audiovisiva di Orange in Francia e l’ingresso in piattaforme africane e asiatiche.
Infine, se da un lato le concentrazioni tra i maggiori operatori restano stabili rispetto al 2016, con i primi cinque che coprono circa un terzo dei ricavi totali, il mercato si mostra in trasformazione, con una crescente polarizzazione tra operatori tradizionali ancora radicati su base nazionale e nuovi player globali con una strategia paneuropea.
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