L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha approvato, con la delibera n. 96/25/CONS, le…
Italia digitale, tavolo esperti AgID ai nastri di partenza. Prosperetti: “Organo consultivo a disposizione dei ministeri”. Coppola: “L’Agenda avanza ogni giorno nel concreto”

Il dibattito di ieri a Radio Radicale con l’On. Paolo Coppola, l’Avv. Eugenio Prosperetti, Stefania Milo (Presidente CNA giovani) e Cristiano Griletti (Crunchlab) La scorsa settimana un altro pezzo di governance dell’Agenda digitale italiana ha visto la luce con le nomine per il tavolo degli esperti del Comitato di indirizzo per l’Agenzia per l’Italia Digitale, al quale siederanno, tra gli altri, l’On. Paolo Coppola, deputato Pd e consulente politico per il ministro della Pa Marianna Madia, ed Eugenio Prosperetti, Avvocato e docente di Competition Law & Policy presso l’Università di Siena, entrambi ospiti nella puntata del 27 settembre di “Presi per il Web“, trasmissione di Radio Radicale condotta da Marco Perduca, Marco Scialdone e Fulvio Sarzana con la collaborazione di Marco Ciaffone e Sara Sbaffi.
#InnoFare, @stefymilo ci presenta l’evento del 4/10 all’interno del @MakerFaireRome. La diretta #SenzaFiltri http://t.co/bp4DYrJobN — PresiperilWeb (@PresiperilWeb) 28 Settembre 2014
Su un altro fronte, nei giorni scorsi il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha firmato il decreto con il quale si istituisce un fondo di 260 milioni per incentivare la nascita di startup innovative, le quali beneficeranno di finanziamenti a tasso zero. “Non deve tuttavia essere pensabile che ogni volta si debba fare affidamento sui finanziamenti pubblici – ha dichiarato Coppola – Dobbiamo costruire un Paese dove chi vuole fare impresa non deve morire dietro la burocrazia, e in questo senso la digitalizzazione della Pa può giocare un ruolo fondamentale, e dove il Pil non deriva in maniera pesante direttamente o indirettamente dal pubblico”. Netta la posizione dell’onorevole democratico sulla tassazione dei grandi player del Web: “Occorre affrontare il problema almeno a livello europeo. Qualunque fuga in avanti a livello nazionale servirebbe ad avere notorietà su giornali ma non a risolvere il problema, e rischierebbe invece di aumentare il gap tecnologico con gli altri Paesi”. La chiosa finale di Prosperetti è in materia di fuga dei cervelli: “Lo vedo ogni giorno assistendo le startup, non serve a nulla dire ‘incentiviamo il rientro dei cervelli’ se non si creano condizioni di contesto che rendano il Paese più attrattivo. La stessa idea imprenditoriale in Italia si scontra con una complessità normativa sconosciuta altrove, e già dai primi e fondamentali passi per la fase di avvio dell’attività come la registrazione degli utenti e la ricerca di personale”. 29 settembre 2014