L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha approvato, con la delibera n. 96/25/CONS, le…
Sono i social network i competitor dei motori di ricerca?

“Facebook diventerà l’on-ramp per i due terzi della popolazione mondiale non ancora connessa ad Internet”. È questo il senso delle parole con le quali nel febbraio scorso il fondatore del social network Mark Zuckerberg presentava una serie di progetti che, anche e soprattutto a fronte di accordi con i fornitori di connessione, potrebbe permettere alla piattaforma di ridisegnare, più di quanto non abbia già fatto, il modo in cui gli utenti navigano in Internet, diventando non più uno degli spazi online ma lo spazio di mediazione di notizie, consigli per gli acquisti, ricerche in rete. Uno scenario reso senza dubbio più verosimile su mobile, con l’app di Facebook saldamente in testa alle classifiche di numero di utenti e quantità di tempo dedicato dagli stessi, dinamica che, grazie ai suoi 1,2 miliardi di utenti attivi mensili, si ripete anche nel confronto con l’aggregazione dei siti che fanno capo a Google. I social network potrebbero dunque, partendo da una ragione sociale molto diversa, arrivare a fare una concorrenza diretta ai motori di ricerca? Gli indizi in questo senso non mancano. A fronte delle 3,3 miliardi di ricerche che ogni giorno passano per la stringa di Google, Facebook ne macina circa un miliardo, mentre su Twitter se ne registrano 1,5 miliardi. Un sicuro vettore di crescita, in questo senso, è quello delle news; se il 30% degli americani dichiara di informarsi tramite social network, i dati del network di Shareaholic in estate fotografavano questa situazione: un anno prima il 40% del traffico era veicolato dai search e il 19% dai social network; un anno dopo le due voci erano appaiate al 29%. Il grande balzo dei referral da Facebook verso i siti di informazione è avvenuto tra il 2012 e il 2013.