L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha approvato, con la delibera n. 96/25/CONS, le…
Webtax, il dibattito si infiamma a ridosso del passaggio in Senato [Update] L’aula approva la Legge di Stabilità

Serrata discussione su Radio Radicale tra voci contrapposte; da un lato gli endorsement alla legge di Raffaele Barberio, direttore di Key4Biz, e Andrea Pezzi, dall’altro l’opposizione frontale del giornalista Alessandro Gilioli e del Professor Carlo Alberto Carnevale-Maffè. “È la legge che taglia le unghie ai furbetti e non dobbiamo notificare nulla all’Ue”, “No, danneggia il made in Italy e ci espone ad una procedura di infrazione”, con sullo sfondo un ordine del giorno che potrebbe bloccare l’iter e l’attesa del voto a Palazzo Madama Sempre più caldo il clima intorno alla Webtax. La settimana che ha preceduto le festività natalizie è stata quasi monopolizzata dalla discussione sulla norma inserita nella legge di Stabilità con un emendamento fortemente sponsorizzato dal deputato del Pd Francesco Boccia che prevedeva, nella sua originaria versione, per tutti i soggetti che intendono vendere online sul territorio italiano l’obbligo aprire una partita Iva tricolore. La sostanziale richiesta di riformulazione della norma avanzata dal neo-segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha portato il 18 dicembre al blitz notturno durante il quale è arrivata la modifica del testo.
#Webtax approvata senza comma 1. Ora è perfetta! Ok a p.Iva su ADV più ruling pic.twitter.com/1ZEEK6SI6w — Francesco Boccia (@F_Boccia) 18 Dicembre 2013
In sostanza, il suo raggio di azione è stato modificato, con la norma pronta ad essere applicata soltanto a chi vende “spazi pubblicitari online e link sponsorizzati”. Da lì il nuovo soprannome di “spot-tax” o “Google-tax”, con chiaro riferimento al servizio di sponsorizzazione online più diffuso della rete, AdWords.
@rafbarberio su #webtax e UE: “Sulle tasse lo Stato italiano è sovrano” @piovonorane : “Siamo sovrani fino ad un certo punto” — PresiperilWeb (@PresiperilWeb) 22 Dicembre 2013
“Internet – ha proseguito Gilioli – non è solo Facebook e Google, ma è fatta di centinaia di piccole realtà che sarebbero fortemente danneggiata da questa norma. Io non dico che non esista un problema relativo alle pratiche di questi giganti, anzi, ma non si può pensare di affrontarlo con norme che non tengono in considerazione le loro reali conseguenze. E di sicuro abbiamo già fatto la figuraccia del Paese che vuole fare le cose da solo e che ha una visione parecchio arretrata in termini di visioni sulle nuove tecnologie”. “Diciamo che la WebTax è in generale una buona notizia, ma non per gli imprenditori italiani – ha ironizzato il Professor Carnevale-Maffè – che resteranno fuori dai circuiti dei quali continueranno a far parte gli imprenditori francesi, tedeschi e spagnoli. E questo proprio mentre l’export sta crescendo”. Con l’intervento di Pezzi il clima si infiamma: “L’attuale sistema normativo non garantisce equità fiscale, mentre questa legge, anche solo per il dibattito che ha sollevato, è un’ottima legge. Il problema è che oggi in Italia c’è un giro d’affari di 6,4 miliardi di euro nel settore della pubblicità, in calo perché con la crescita del digitale i budget sono sempre più centralizzati a Londra e New York con fatturazioni estero su estero. La mancanza di regolazione di questo mercato a livello mondiale crea una vampirizzazione delle risorse economiche per tutti i creatori dei contenuti”. “Mi sta benissimo creare una condizione di equità – ha chiosato Carnevale-Maffè – ma qui stiamo parlando di una legge che impedirà alle imprese italiane di comprare pubblicità all’estero, punto. E se la cosa non sarà sospesa sarò costretto a licenziare parecchi giovani, e come me tanti altri imprenditori”. In chiusura la chiosa di Barberio sull’ordine del giorno che chiederebbe al Governo di sospendere la norma in attesa di più approfondite valutazioni: “Un ordine del giorno non ha una tale forza impositiva. E ci tengo a sottolineare che anche le voci sull’opposizione alla norma già arrivate in maniera netta dal portavoce del Commissario Europeo Semeta sono figlie di una lettura distorta delle due dichiarazioni”. Posizioni distanti, contrapposte, a poche ore dal passaggio della legge di stabilità a Palazzo Madama per il voto che dovrebbe bissare quello arrivato a Monte Citorio tre giorni fa. Update 18.30 Il Senato ha approvato il testo delle Legge di Stabilità con l’emendamento sulla Webtax. 23 dicembre 2013