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Intervista al Professor Marco Ricolfi, vincitore del Premio alla Carriera SIEDAS 2023.

Intervista al Professor Marco Ricolfi, vincitore del Premio alla Carriera SIEDAS 2023. La carriera del Prof. Marco Ricolfi è stata contraddistinta da eccezionali risultati nel campo del diritto. Laureato presso la Yale Law School, è stato Professore Ordinario di Diritto Commerciale presso l’Università di Torino. Attualmente, è coinvolto nella direzione della Giurisprudenza Annotata di Diritto Industriale e del Nexa Center for Internet & Society del Politecnico di Torino.

Il Prof. Ricolfi ha anche giocato un ruolo chiave in ambito internazionale, presiedendo il Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’Autore dal 2019 al 2023 e partecipando all’High Level Group sulle biblioteche digitali istituito dalla Commissione europea tra il 2006 e il 2008. Ha condiviso la sua vasta conoscenza tenendo corsi in università negli Stati Uniti, in Australia e in Cina. Le sue pubblicazioni si concentrano su tematiche di copyright, marchi e antitrust.

Il Premio alla Carriera SIEDAS 2023 è un meritato riconoscimento per il contributo del Prof. Ricolfi al campo del diritto.

 

Il Prof. Marco Ricolfi

 

Prof. Ricolfi, ci congratuliamo per il Suo Premio alla Carriera SIEDAS 2023. Cosa significa per Lei ricevere questo riconoscimento in ambito legale e culturale?

Anche se non posso nascondere che i premi e riconoscimenti mi imbarazzano grandemente, tuttavia sono grato agli organizzatori del Premio alla Carriera SIEDAS 2023 per avere pensato a me.

 

Durante la Sua carriera, ha lavorato in diverse parti del mondo, tenendo corsi in università americane, australiane e cinesi. Quali sono state le esperienze più significative o influenti che ha vissuto durante questi periodi all’estero?

Negli Stati Uniti ho avuto i miei studenti più preparati, che conoscevano i materiali che avevo predisposto anche meglio di me; ma forse il costo di iscrizione spiega come lo studente americano medio non voglia perdersi neppure una stilla dell’insegnamento che gli si mette a disposizione. L’Australia mi ha dato sempre una sensazione di freschezza e di modernità, che mi ha incantato. Francamente, per la Cina non sono riuscito a farmi davvero un’idea: si è trattato di un’esperienza troppo breve in una della 35 Università di Shanghai. Devo aggiungere che anche gli – ormai moltissimi – studenti cinesi che ho avuto qua in Italia mi sono parsi bravi sempre meglio preparati ma difficili da cogliere nei loro aspetti più personali, salvo, mi correggo, un’eccezione o due; il che, per un educatore, costituisce una difficoltà.

 

Come Presidente del Comitato consultivo permanente per il Diritto d’Autore, ha avuto un ruolo importante nella definizione delle politiche legate al copyright. Quali sfide chiave ha affrontato in questo ruolo e quali sono le principali evoluzioni nel campo del diritto d’autore che ha osservato nel corso degli anni?

Non credo di avere avuto un ruolo importante nella “definizione” delle politiche relative al diritto d’autore. Noi ci siamo limitati ad attuare la direttiva europea sul copyright nel mercato unico digitale; ed ho il rimpianto che i lavori non siano iniziati per tempo. Avevo chiesto al Ministro di darci l’avvio nel settembre del 2019; ma ho avuto via libera solo nell’aprile del 2021, a pochi mesi dal termine ultimo di attuazione. Questa è stata, almeno in parte, un’occasione perduta, anche se posso dire con soddisfazione che questa volta il diritto d’autore si è occupato, finalmente, anche degli autori delle opere dell’ingegno. Il che, sembrerà strano, è stata quasi una novità.

 

Nel corso della Sua carriera, ha pubblicato ampiamente in materia di copyright, marchi e antitrust. Ci potrebbe condividere alcune delle Sue pubblicazioni più significative o influenti e come hanno contribuito a influenzare il campo giuridico e culturale?

Quali siano le opere che hanno influenzato la scienza giuridica non posso dirlo io, in quanto diretto interessato. Ho l’impressione che ingegneria genetica ed algoritmi siano i settori nei quali ho avuto un ruolo di battistrada; e certo il diritto dei marchi è stato influenzato dal mio Trattato, se non altro perché nessun altro ha scritto un lavoro di 1849 pagine sull’argomento.

 

Professore durante la Sua carriera ha co-diretto il Nexa Center for Internet & Society del Politecnico di Torino. Quali sono le principali iniziative o progetti del centro che ritiene abbiano avuto un impatto significativo sullo sviluppo delle politiche legate all’Internet e alla società digitale?

Forse di impatto in senso proprio si può parlare solo per l’introduzione delle licenze Creative Commons nel nostro Paese. Per il resto, il lavoro è stato di affiancamento all’evoluzione: oggi algoritmi ed intelligenza artificiale sono oggetto della nostra attenzione, con l’obiettivo, sempre, di lavorare in vista dell’interesse generale.

 

 

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