Agostino Clemente è avvocato, socio dello studio Ughi e Nunziante e docente di Diritto Industriale presso…
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea: accesso della polizia ai dati del cellulare non limitato ai reati gravi

L’accesso da parte della polizia ai dati personali contenuti in un telefono cellulare, nell’ambito di un’indagine penale, può rappresentare un’ingerenza grave nei diritti fondamentali della persona interessata, ma non è necessariamente ristretto alla lotta contro i reati gravi. Tuttavia, tale accesso deve essere proporzionato e autorizzato da un giudice o da un’autorità indipendente, a meno che non vi siano casi di comprovata urgenza.
Secondo la Corte di giustizia dell’Unione Europea, l’accesso ai dati contenuti in un telefono cellulare può consentire di trarre conclusioni molto precise sulla vita privata della persona, includendo informazioni particolarmente sensibili come messaggi, fotografie e la cronologia di navigazione. La gravità del reato oggetto dell’indagine è un elemento centrale per valutare la proporzionalità dell’ingerenza, ma limitare tale accesso solo ai reati gravi potrebbe indebolire l’efficacia delle indagini e aumentare il rischio di impunità per reati meno gravi.
Nel caso specifico, la polizia austriaca ha sequestrato il cellulare di un individuo dopo aver scoperto che un pacco a lui destinato conteneva 85 grammi di cannabis. Sebbene abbia tentato di sbloccare il telefono, la polizia non aveva un’autorizzazione preventiva né ha documentato i tentativi o informato l’interessato. Il caso è stato portato all’attenzione della Corte di giustizia, che ha confermato la necessità di un controllo preventivo e proporzionato, sottolineando l’importanza di bilanciare le esigenze delle indagini con il rispetto dei diritti fondamentali.
In conclusione, qualsiasi accesso ai dati personali in un cellulare deve essere regolato da una legislazione che preveda criteri chiari per l’autorizzazione, e l’interessato deve essere informato dei motivi di tale autorizzazione non appena ciò non comprometta le indagini.
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