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Web tax, come funzionerà l’imposta sui servizi digitali approvata dal governo

La bozza di legge di bilancio chiarisce anche i contorni della tassazione dei servizi digitali. Sarà colpita ad esempio la pubblicità su Google e Facebook. E altrettanto i servizi marketplace di Amazon e Ebay, sempre più utilizzati dalle piccole e medie imprese per velocizzare il loro processo di digitalizzazione e incrementare l’export.
E’ stata quindi confermata un’imposta sul B2B e non su B2C. La norma si applicherà sul flusso dei servizi a partire dal primo gennaio 2020.
La web tax è in sostanza un’imposta che sarà pagata dalle multinazionali del web come Google, Facebook, Booking, Apple, Expedia, Airbnb, Amazon, eBay e altri. Ci sarà una buona probabilità che questi gruppi la possano ribaltare sulle imprese italiane che utilizzano i loro servizi dematerializzati, quali piattaforme ed applicazioni digitali, di intermediazione per la vendita di beni e servizi, o vetrine virtuali. Ma sarà il ministero dell’Economia a definire meglio l’ambito preciso di applicazioni con decreti attuativi.