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Applied Ethics in a Digital World

di Vittorio Occorsio

 

Il libro “Applied Ethics in a Digital World” non è uno dei tanti lavori che stanno venendo alla luce sul tema dell’intelligenza artificiale e dell’etica che si misurano sul piano meramente teorico.
Il volume, infatti, nasce dall’idea di due accademici – Ingrid Vasiliu-Feltes (Università di Miami) e Jane Thomason (University College London) – di affrontare la questione dal punto di vista delle ricadute operative. Quest’ottica è tanto più necessaria atteso che il tema, di grande attualità, è quanto di più ‘sfuggente’ esista sul piano della scienza umana.
Il libro, a più mani, si propone di esplorare ed integrare temi e prospettive diverse.
Il primo capitolo – ‘Digital Ethics and Translational Ethics’ di David Danks, University of California, San Diego – richiama l’idea della “translational ethics”, cioè uno sforzo robusto e multidisciplinare per tradurre i risultati astratti delle ricerche etiche in guide pratiche per i creatori di tecnologie.
Di particolare rilievo appare il capitolo secondo –’Beyond Tools and Procedures: The Role of AI Fairness in Responsible Business Discourse’, di Ivana Bartoletti e Lucia Lucchini – in cui si affronta il problema del dibattito apparente tra soluzioni tecnocratiche e soluzioni socio-politiche.
Le giovani e promettenti autrici si concentrano sul ruolo della fairness nell’Intelligenza artificiale e di come questa sia la chiave di lettura per l’ “implementazione” dell’etica: l’adozione di pratiche fair è una decisione politica, sociale, e dunque etica.
Si volge così ad una nuova concettualizzazione dell’IA come sistema e non come modello, in quanto solo così è possibile inserire e considerare elementi socio-politici (etici, appunto) rispetto ad una considerazione eminentemente tecnica.
Parimenti rilevanti appaiono gli altri capitoli.
Il capitolo Terzo – ‘Ethics, Digital Rights Management and Cyber Security: A technical Insight of the Authorization Technologies in Digital Right Management and the Need of Ethics’ – di Ali Hussain e Miss Laiha Mat Kiah, Università Malaya, Malaysia, argomento ad esempio la necessità di integrare Digital Right Management (DRM) all’interno di soluzioni di cloud computing and management technologie. Il Capitolo presenta anche una roadmap per l’implementazione di una internet governance per l’Industria 4.0, analizzando il panorama delle tecnologie Cloud.
Il Capitolo 4 – Keeping the UN Convention on the Rights of the Child Relevant in the Digital Age – di Susan E. Zinner, Indiana University Northwest, considera invece la UN Convention per i diritti dei bambini e pone domande critiche su come questa si relazioni ai diritti digitali dei bambini e alle misure di protezione richieste per bilanciare sicurezza e partecipazione digitale.
Il tema trattato dal Capitolo 7 è poi di attualità visto che tratta dell’emergenza sanitaria: ‘Ethical and Regulatory Challenges of Emerging Health Technologies’ di Samia Hassan Rizk, Faculty of Medicine, Cairo University, presenta il caso degli avanzamenti nelle biotecnologie per l’innovazione di approcci e metodi sanitari. Tuttavia, richiama i rischi etici e normativi associati ai rischi di diseguaglianze, sicurezza, e protezione dei dati. Per questa motivazione, l’Autore invita ad una valutazione di queste tecnologie a livello multidisciplinare.
Il filone sanitario prosegue snodandosi tra il tema del consenso informato (cap. 8, Wendy Charles, BustIQ, USA e Ruth Mahtanong, Case Western Reserve University USA), e quello dell’intimità nella medicina digitale (cap. 9: ‘Going Telemental: contact and intimacy in digital mental health’ di Shaun Respess, Virinia Tech, USA), che analizza i rischi e i benefici del Telemental health (TMH) e ritiene che interventi medici digitali non sono in grado di replicare in modo effettivo lo stesso grado di contatto e intimità che sono invece disponibili nella cura fisica/in persona e di conseguenza richiama alla cautela nell’adozione di metodi puramente digitali.
Il libro si occupa poi di etica digitale applicata ai social media (capitolo 10: ‘The impact of decentralised technologies on social media megacorporations’ di Richard Foster-Fletcher e Odilia Coi, MKAI, UK), per poi attingere al problema dell’etica negli investimenti e nel business (capp. 11 e 12), per arrivare anche ai temi della Fintech e della Blockchain, proponendo una riflessione sulle domande etiche che emergono, come analizzarle, e la ricerca che è richiesta per approfondire il tema del Blockchain ethics.
La molteplicità dei temi trattati rende questo volume un’importante tappa nell’avanzamento interdisciplinare dell’etica digitale.

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